A cura di Eleonora Protopapa
Origini e diffusione della Cultura Goth
L' aggettivo Goth, abbreviazione di “Gothic” in lingua italiana, porta con
sé una storia affascinante e molto più complessa di quello che i profani possano
immaginare. “Goth” deriva dai Goti (dal latino Gothi o Gothones) una tribù della
Germania orientale con successiva partecipazione scandinava. In passato il
termine aveva l'accezione di barbaro, a causa della caduta di Roma e della
Cristianizzazione dell’Europa; inoltre nel periodo illuminista è stato associato
all’architettura medievale denigratoria e volgare se paragonata con quella
classica greco-romana. Le cose sono cambiate quando nel Regno Unito, alcuni
artisti, architetti e aristocratici, si sono distinti facendo riemergere i loro gusti
inclini all’oscurità e al mistero.
La rilevanza del gotico tra la gente comune è invece merito in primo ordine della musica negli anni '80 del '900, e poi negli anni ’90 delle pellicole cinematografiche di Dracula tratto dal romanzo omonimo di Bram Stoker, Intervista col vampiro capostipite di una saga di ampio respiro ideata da Anne Rice, nonché Il Corvo, rendendo la pelle diafana, i canini appuntiti e le lenti a contatto tratti essenziali di personaggi da brivido alimentando il luogo comune che vede i Goth connessi unicamente alla dimensione dell’orrore.
In realtà i Goth mirano a rivendicare la propria identità distintiva, priva di connotazioni politiche, aperta e tollerante rispetto alle questioni di razza, sessualità e genere. Per questa ragione il loro modo di pensare mira alla decostruzione dei ruoli e alla libera espressione di sé, non è solo una questione di gusti musicali, letterari o di moda, ma una vera e propria corrente di pensiero volta a sdoganare i contrasti netti a livello sociale.
I PREGIUDIZI CULTURALI
Molti erroneamente confondono il fatto di abbracciare una moda Goth, con i
gusti sessuali e religiosi, temendo che il fatto di vestire di scuro e di amare la
cultura del macabro, porti ad un disorientamento sessuale o peggio apri le porte
al satanismo. Niente di più sbagliato, come credere che essere Goth porti sulla
via pericolosa della depressione sfociando nel suicidio; al contrario i Goth
nutrono un profondo rispetto per il mondo spirituale, credono romanticamente
all’amore eterno, nella vita dopo la morte, amano l’arte e tutto ciò che di antico,
decadente, ma non perché ormai sia morto, bensì perché rappresenta il ciclo
della vita. I Goth amano le atmosfere lugubri, i personaggi sinistri, il
soprannaturale, ma è difficile fare una classificazione netta perché ogni
individuo abbracciando questo mondo lo fa intingendolo con la propria
personalità. Molto spesso chi entra a far parte del mondo Goth lo fa per
rivendicare le sue idee, anche se in alcuni casi si mascherano disagi che
prescindono da questa sub-cultura.
Il nero è una delle cromie preferite dai Goth perché rappresenta la notte e
l’oscurità. Molti lo considerano un look lugubre, ma ancora oggi il nero è il colore
che meglio rappresenta l’eleganza anche negli abiti da sera. I Goth più moderati
stemperano il nero associandolo all’argento che ricorda i riflessi lunari, o il rosso
che richiama la vita e il sangue, o ancora il viola per gli inguaribili medievalisti.
Sia ben inteso il nero non è un attributo esclusivo per appartenere alla
dimensione gotica perché ciò che conta davvero è esternalizzare il proprio
mondo interiore, quello più profondo che coinvolge l’anima.
GLI STEREOTIPI
Il fatto che bisogni abbandonare i pregiudizi non vuol dire che anche i Goth non
abbiano degli stereotipi a loro cari, creando delle sfumature proprio come in
ogni società libera che si rispetti. Qui di seguito un elenco riassuntivo dei
principali canoni estetici e culturali seguiti dai Goth:
1) "bevitore di sangue": si identifica in tutto e per tutto con il celebre
personaggio del vampiro, ma raramente viene intrapreso questo stile di vita;
2) Goth cimiteriale: è affascinato dal concetto di morte e non manifesta l’avversione per i luoghi che la simboleggiano come appunto i cimiteri, ma
non sfocia quasi mai nel patologico;
3) Gothic Lolita: sviluppatasi soprattutto nel mondo nipponico è molto legato al mondo della moda;
4) Cyber Goth: fonde il gotico con la modernità, il futurismo e la tecnologia, in sintonia con il genere letterario Cyberpunk;
5) Fetish Goth: realizza un connubio tra il gotico e la sfera più propriamente erotica accentuandola con un look molto aggressivo e disinibito;
6) Industrial Goth: proprio di chi ama l’industrial music;
7) Medieval-Romantic Goth: è un goth malinconico e romantico, nostalgico del passato che ama farlo tornare in auge vestendo con abiti d’epoca;
8) Victorian Goth: spiccato gusto per il macabro e i vestiti pomposi in stile barocco rigorosamente neri.
I PREGIUDIZI RELIGIOSI
Un altro pregiudizio di cui accennavo qualche riga precedente sta nel fatto di connettere il movimento Goth con il satanismo. In realtà vi sono Goth che aderiscono al Cristianesimo, all'Ebraismo, all'Islam, all'Induismo, al Taoismo o al Buddhismo; oppure agnostici, atei, o pagani tutto in piena libertà. I satanisti o luciferini sono in un numero davvero esiguo, ma purtroppo c’è chi vuole pensare che siano tutti tali. La religione ha indubbiamente un ruolo cruciale nella cultura gotica, nelle canzoni e nelle arti visive.
PREGIUDIZI SOCIALI e UN CASO ITALIANO DI CRONACA NERA
L'attrazione del Goth per il macabro, il perturbante e l’occultismo ha portato il movimento ad essere percepito con un misto di preoccupazione e disprezzo. Purtroppo a causa di alcuni soggetti che hanno commesso crimini violenti macchiandosi di brutali assassini, o atti di vandalismo, che si sono autodefiniti o sono stati dipinti gotici dai media, l'intera comunità ha iniziato ad essere malvista. Un noto caso italiano di cronaca nera è indubbiamente l'omicidio di Suor Maria Laura Mainetti, uccisa da tre ragazze che stavano praticando un rituale satanico, per vincere la noia e suggellare un’amicizia malsana. Il fatto che le assassine ascoltassero le canzoni di Marilyn Manson, che tra l’altro non è neppure Goth, ha fatto maturare l’idea che chi avesse gusti musicali similari a quelli delle ree avrebbe di certo commesso prima o poi qualche orrendo crimine.
Si può concludere affermando che la dicotomia "Goth-persona pericolosa" si è radicata e nonostante sia nata a causa di generalizzazioni dei mezzi di comunicazione la cultura Goth desta sempre sospetto, nonostante i suoi ideali inneggino l’opposto di quello che credono i soggetti che non la conoscono.
Articolo redatto interamente da Eleonora Protopapa
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Fonti:
Clicca sul logo per la live igtv in cui si discute di stereotipi e pregiudizi sia nel mondo goth che in quello degli operatori funebri.
Ne discutono Roxanne Caracciolo e la youtuber Beccamorta
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