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  • Immagine del redattoreRoxanne Caracciolo

"Bevi da me e vivrai per sempre"

A dicembre 1994, esordiva nelle sale italiane “Intervista col vampiro”, film tratto dall’omonimo romanzo di Anne Rice, primo di undici libri della saga “Cronache di Vampiri”. La storia e’ di difficile catalogazione poiché rientra in generi diversi: l’horror: i protagonisti bramano il sangue umano come unica fonte di sostentamento ma anche di piacere fisico ed il film non ci risparmia certo bicchieri di sangue e polsi sanguinanti.


La locandina di Intervista col vampiro
La locandina di Intervista col vampiro

Allo stesso modo si può definire goth movie per le sue scenografie cupe e a tratti inquietanti ma è anche un racconto storico-filosofico poiché la Rice con i suoi romanzi ci introduce in una serie di viaggi che attraversano tempo e spazio, tra culture ed epoche diverse e dei suoi personaggi approfondisce gli aspetti caratteriali soffermandosi sulle questioni di natura morale e su come queste influiscano sui singoli protagonisti.

Con essi infatti, l’autrice rielabora il concetto di vampiro dando alle sue creature un aura malinconica e decadente ispirando, con i continui flashback nell’epoca vittoriana, la vena più romantica del movimento goth.



Un’altra caratteristica consacra definitivamente i vampiri di Anne Rice all’immaginario dei goth contemporanei: la seduzione con la quale essi affascinano le loro vittime, che siano uomini o donne, giovani o adulti, peccatori o innocenti. Il vampiro non ha sesso, non ha genere, è l’eclettico per eccellenza; non vi ricorda tanto le attenzioni omosessuali della vampira Carmilla (Sheridan Le Fanu) nei confronti di Laura?


Un emaciato Tom Cruise, è Lestat de Lioncourt
Un emaciato Tom Cruise, è Lestat de Lioncourt

Il vampiro brama il sangue ed il sangue non ha genere,

l’aspetto romantico è nella ricerca di accettazione da parte della sua vittima, accettazione che egli ottiene con la seduzione.


La connessione tra goth e horror, comunque, risultò visibile già nel film del 1983, con il film “Miriam si sveglia a mezzanotte”, con David Bowie, Catherine Deneuve e Susan Sarandon. Oltre al tema vampiresco, nel film appaiono infatti i Bauhaus che suonano Bela Lugosi's Dead in un locale. Nel 1994 uscì anche un altro film cult: “Il corvo” decisamente improntato sulla musica e sull'estetica gotica. Negli anni a seguire la connessione tra film horror e cultura goth è diventato quasi un luogo comune.


La piccola Kirsten Dunst, Brad Pitt e Antonio Banderas sono la vampira Claudia, Louis e Armand
La piccola Kirsten Dunst, Brad Pitt e Antonio Banderas sono la vampira Claudia, Louis e Armand

A metà degli anni ’90, dopo il successo, appunto, di “Intervista col vampiro”, lo stile gotico torna prepotentemente alla ribalta ma anche alle origini, all’elegante decadentismo del XIV° secolo il cui motto pare essere “accetta tutte le parti di te stesso, non rinnegare alcun sentimento, neanche quelli più tetri e macabri e sempre sulla scia di “Intervista col vampiro”, nel 1996 “esce dalla bara” la subcultura gothic/vampire che trova la sua massima espressione negli eventi newyorkesi nello storico locale Mother a cura del Maestro Fangsmith Father Sebastiaan.

Ad oggi il movimento goth/vampire, specialmente negli Stati Uniti, ma anche in Europa, è più attivo che mai, come lo staff di Anne Rice che un po’ di tempo fa annunciò suoi canali social l’arrivo di una serie tv tratta dalle sue “Cronache di Vampiri”…che dire, se riusciranno ad esser fedeli ai libri e a mantenere gli standard di “intervista col vampiro”…vita eterna ai vampiri!






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