Tutte le informazioni rese note in questo post sono pubblicate a solo a scopo di informazione generale. Non si intende con questo articolo promuovere o suggerire pratiche pericolose per la salute.
Non hanno canini appuntiti e non sono immortali ma talvolta, bevono sangue. Preferibilmente umano, da donatori maggiorenni e consenzienti che in gergo chiamano “black swan”, cigni neri. Il prezioso fluido è estratto utilizzando lancette pungi-dito, lame da bisturi (di punta al fine di pungere e non di lama per tagliare) o chi è capace, siringhe per veri e propri prelievi venosi.
Sono chiamati “real vampires sanguinarians” e la loro “necessità” rientra nella teoria della carenza di energia prana di cui il sangue sarebbe ricco.
Teoria, perché ricerche e studi medici in corso ce ne sono pochi e quei pochi sono svolti negli Stati Uniti dove ci sono comunità attive che auspicano una risposta dal punto di vista medico. Non è parafilia poiché i sanguinarians affermano di non provare alcun eccitamento o fine sessuale nè alla vista né al gusto del sangue e non è patologia mentale perché queste persone ricoprono ruoli pubblici in societa’, hanno un lavoro, degli amici, figli e desiderano una vita tranquilla senza stigma sociali e pregiudizi che possano riversarsi su di loro e sulla loro vita, inoltre c’è da notare che l’apparato digerente umano non si è evoluto per processare una sostanza così ricca di nutrienti e ferro come il sangue per cui in una persona “normale”, una quantità che supera, ad esempio, quella che potrebbe essere ingurgitata involontariamente con un taglietto sulle labbra, provoca quasi certamente vomito e intossicazione. specialmente se reiterato. Nei sanguinarians questo non accade, anzi succede l’esatto opposto, essi vanno incontro a malesseri di varia natura se viene loro a mancare questo particolare introito. Non è nemmeno Sindrome di Renfield dato che questa ha un esordio e una escalation che porta all’autolesionismo fino a forme di vampirismo criminale e necrofagia, comportamenti assolutamente assenti nelle persone che si autoidentificano come “real vampires”.
Stando alla carenza di energia prana di cui abbiamo parlato nei post precedenti, essi ne sarebbero eccessivamente carenti al punto di trovare insufficiente la quantità che è possibile ricavarne dalla natura (vampirismo elementale).
L’intento di arrivare ad una spiegazione e ad un riconoscimento medico è cosi’ forte e prioritario nelle comunità statunitensi che in molti blog in cui si affronta l’argomento, il termine “vampiro” e l’esigenza di prana non vengono affatto menzionate, proprio nella speranza di poter delegare ogni spiegazione relativa alla loro particolare condizione al settore medico.
La giornalista e ricercatrice freelance Erin Chapman, autrice di svariati articoli riguardo i vampiri della tradizione, leggende e comunità reali, nel 2019 ha condotto un sondaggio molto dettagliato sulle comunità sanguinarie: su 100 interpellati, 73 persone hanno risposto a 151 domande incentrate su stile di vita, abitudini sociali, eventuali problematiche fisiche e/o psicologiche al fine di ottenere modelli statistici che aprano la via a vere e proprie ricerche in campo medico.
L’anno di nascita degli intervistati va dal 1966 al 2001, quasi il 74% vive negli Stati Uniti, il 93,15% afferma di bere sangue da donatori umani consensuali, il 78,08% si assicura regolarmente della salute del proprio donatore, quasi il 43% si nutre alternando sangue animale, il 46,58% dichiara di avere una relazione intima col proprio donatore ma quello che risulta maggiormente significativo che in caso di “astinenza”, in una percentuale che va dal 55% al 62% circa tutti gli intervistati hanno riferito problematiche relative all’assorbimento dei cibi (intolleranze e/o allergie), crampi allo stomaco e nausea. Sfiorano il 68% coloro che dichiarano, invece, di soffrire anche di problemi muscoloscheletrici come mal di testa e dolori articolari, una forbice meno ampia riguarda l’estrema sensibilità della pelle (41,10%) e problemi di vista (34,25%) ma il 64,38% dichiara di aver conosciuto la depressione ed il 63% di andare incontro alla stanchezza cronica e alla demotivazione. ( i dati completi su: https://vamped.org/2019/12/19/the-sanguinarian-survey-results-are-in/)
Tutti i partecipanti al sondaggio hanno dichiarato che i malesseri appena citati regrediscono fino a sparire del tutto a fronte di un “nutrimento” regolare infatti a fronte di ciò, caratteristiche comuni ai sanguinarians pare siano la scarsa tendenza ad ammalarsi, l’iperattività serale/notturna ed una spiccata empatia. Tali risultati sono stati pubblicati a settembre 2019 su Morbidplanet.com e ripresi dai siti Theredcellar.com e Vamped.org.
È doveroso ricordare che assumere sangue per gioco, emulazione o suggestione può portare a contrarre malattie ematicamente trasmissibili come l’epatiteB e l’HIV, può causare intossicazioni anche gravi da alte quantità di ferro e microchimerismo (presenza di dna estraneo nell’organismo).
Per saperne di più: https://bloodyreaderofbloodybooks.blogspot.com/2020/09/il-vampirismo-sanguinarians.html
Clicca sul logo per la live sul vampirismo sanguinarians
ed Elisabeth Bathory
Comments