E' considerata la serial killer più efferata della storia.
La nobile ungherese Erzsébet Báthory soprannominata "la contessa sanguinaria, fu accusata assieme ai suoi quattro suoi collaboratori di aver torturato e ucciso centinaia di giovani donne. Le vittime oscillerebbero tra le 100 accertate e altre 300 di cui era fortemente sospettata all'epoca; secondo un diario trovato durante la perquisizione in casa sua, le vittime sarebbero 650, e ciò farebbe di lei la peggiore e più prolifica assassina seriale mai esistita; ma gli storici tengono per vera la stima delle 100/300 vittime e sono scettici circa la veridicità e/o esistenza di questo diario.
Elisabetta cominciò a manifestare particolare sadismo verso il personale di servizio dopo la morte di suo marito Ferenc Nádasdy, e proprio durante un eccesso di rabbia, dopo aver colpito al volto con una spazzola una serva, notò che ripulendo il sangue schizzato sulla sua mano, in quel punto la pelle appariva più liscia e giovane. In effetti la contessa era ossessionata dall'idea di restare giovane e dato che nessuno osava contraddirla, tale convinzione si radicò presto in lei facendola cadere in una spirale di sadismo e omicidi.
E' famosa l'iconografia che la vede immersa in una vasca da bagno piena di sangue umano. Ma il confine tra la realtà e la leggenda è sempre labile, specie in questo caso: rimasta vedova, Elisabeth ereditò una fortuna poichè, combattendo valorosamente contro i turchi, suo marito Ferenc vantava un enorme credito presso il Re Ungherese. Abbiamo quindi una donna sola, intelligente, colta e più ricca del Re che sicuramente molti personaggi illustri dell'epoca avrebbero trovato comodo far uscire di scena. Molti storici sostengono che le accuse furono "gonfiate" ad arte, che la contessa fosse si, iraconda, severa e sadica ma che non sia stata colpevole dei 650 omicidi a lei attribuiti e non nella maniera che siamo abituati a conoscerla. E' durante il processo infatti che le cose diventano interessanti basti considerare che le persone chiamate a testimoniare contro di lei erano i servitori della famiglia del suo defunto marito e a loro dava fastidio che una donna fosse al potere al posto loro. Questo è il punto cruciale. Le donne di potere all'epoca venivano viste come streghe. E in più lei era vedova.
In un'epoca in cui la prevaricazione e la crudeltà destavano poco scalpore, di cosa davvero si sia macchiata questa nobildonna non ci è dato sapere con certezza ma di sicuro la sua condanna azzerò i debiti della casa reale ungherese nei suoi confronti, i suoi possedimenti andarono al cugino Jorge Thurzó e solo il castello di Cachtice fu lasciato ai figli della contessa.
Ma se fosse vera anche solo una parte della leggenda, cosa può spingere una persona a ricercare il sangue in modo cosi' morboso?
Parafilia? Sindrome di Renfield? O davvero si convinse che bagnarsi nel sangue giovane poteva ridare a lei la giovinezza perduta?
Recentemente numerose università hanno pubblicato su riviste scientifiche come Science e Cell Metabolism, alcuni studi sulle proteine del sangue e pare che quelle preposte alla rivitalizzazione cellulare tipica della gioventù, si trovino in concentrazioni maggiori nel plasma di persone under 25 e se questo plasma viene trasfuso in persone over 40 questi possono beneficiare degli effetti di un progressivo ringiovanimento cellulare. E se la Bathory avesse avuto ragione?
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