La mattina del 4 aprile ’78 Romano Prodi si presentò nella sede della Dc, e comunicò di aver avuto un’indicazione riguardante la prigione di Aldo Moro.
Disse che l’informazione arrivava da una seduta spiritica, versione poi ribadita negli interrogatori a partire dall’ottobre 1978. Non ci è dato sapere chi propose e dove avvenne la seduta in questione ma il giorno dopo la segnalazione a nessuno venne in mente di controllare in via Gradoli a Roma, (nella seduta spiritica emerse "Gradoli") ma fu considerato il paese di Gradoli dove ci fu una grande quanto infruttuosa battuta delle forze di polizia. La signora Moro provò a suggerire la strada Gradoli di Roma ma le fu risposto che tale via non esisteva...esisteva eccome invece!
La scoperta del covo delle Brigate Rosse di via Gradoli avvenne in circostanze quanto meno curiose: una improvvisa quanto copiosa perdita d’acqua, verificatasi per un rubinetto della doccia lasciato aperto, nell’appartamento al piano inferiore, subito dopo che i brigatisti che vivevano lì erano usciti di casa. Per entrare nella casa chiusa e fermare l’allagamento dell’appartamento inferiore furono chiamati i pompieri, che una volta penetrati nell’appartamento dei brigatisti si resero conto della situazione e chiamarono la polizia, che arrivò con grande dispiegamento di mezzi e di pubblicità: all’ora di pranzo la notizia era di pubblico dominio, e fu trasmessa dai telegiornali.
Inutilmente poichè il resto e' storia!
Una serie di casualità e il non prendere sul serio una fonte "soprannaturale" FORSE segnarono la sorte infausta del segretario DC Aldo Moro.
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